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sabato 7 settembre 2019

IL CLASSISMO ANCHE NELLA POLITICA


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La squadra di Governo del Premier Conte

COS'E' DAVVERO LA DEMOCRAZIA?

Come da definizione della Treccani, la parola democrazia deriva dal greco δῆμος, démos, «popolo» e κράτος, krátos, «potere» ed indica una "forma di governo in cui il potere risiede
nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi",
ossia una "forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata 
per mezzo di rappresentanze elettive, e che garantisce a ogni cittadino la partecipazione,
su base di uguaglianza, all'esercizio del potere pubblico".

Ecco. E' proprio questo il vero significato di democrazia, partecipazione aperta a tutti in modo eguale. 

Non c'è scritto da nessuna parte che per esercitare l'attività politica, 
bisogna avere un certo titolo di studio, appartenere ad una certa classe sociale 
o possedere dei requisiti predeterminati. 
Pensateci, così si creerebbe un'èlite, il potere riservato solo ad un ristretto gruppo di persone, 
e ciò andrebbe contro il significato stesso di democrazia ed i valori della Costituzione.

Ma è da un pò che sentiamo delle vere e proprie frasi classiste rivolte per cominciare 
al neoministro degli Affari Esteri Luigi di Maio, irriso più volte per il suo passato da "bibitaro",
per arrivare fino a pochi giorni quando è stata criticata la neoministra 
alle politiche Agricole Teresa Bellanova, per la sola qualifica di licenza media che ha alle spalle.

QUESTIONE DI CLASSISMO O RICHIESTA DI COMPETENZE "ALTE"?

Leggo e sento spesso persone che dicono "io che ho una laurea e un master, ho svolto l'erasmus
in tal paese, mi ritrovo a fare un lavoro che non rispecchia i miei studi e/o sottopagato".
Certo questa è una grave mancanza del sistema politico italiano. E' il fallimento di una nazione 
costringere un giovane competente ad emigrare o ad "accontentarsi" di un lavoro 
che non rispecchia le proprie attitudini e il proprio valore salariale.
Non da meno è alta la sensazione di mancanza di meritocrazia.
Tutto corretto, ma credo che siano due questione ben diverse,
qui si tratta di dire:" tu che hai fatto un lavoro umile(vendere bibite allo stadio ndr), 
non puoi ambire a crearti una carriera politica" ,oppure "tu che hai a stento la licenza media
(sono ben 11 milioni in Italia le persone che hanno questo titolo di studio) 
non puoi neanche immaginare di poter ambire ad un ruolo come quello di Ministra".

Non vi sembra un modo di pensare un pò discriminatorio?

Io sto in pratica impedendo a quella persona di ambire ad una posizione di cui ha pieno diritto.

Traspare un senso di superiorità in certi commenti, come se il titolo di studio o le esperienze pregresse
qualificassero quella persona come una persona inferiore. 
Molti studiano da autodidatti, seguono telegiornali e programmi informativi, leggono, 
partecipano a convegni e visite guidate. 

Ovvio, che per ricoprire un ruolo di così alto rilievo e responsabilità si richiedano
conoscenze e preparazione,nessuno stato spera di avere degli incapaci a governarli.
E' anche ovvio che in Italia debbano essere prese delle misure per valorizzare i giovani
e le loro competenze, per imprimere nel sistema un metodo meritocratico, per consentire a tutti
indistintamente, di crescere ed accrescere le proprie competenze e conoscenze.

Senza distinzione e senza alcuna forma di classismo.










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