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venerdì 27 settembre 2019

ACCORDO A MALTA SUI MIGRANTI: COSA CAMBIA?

Incontro a Malta con la ministra Lamorgese


ACCORDO A MALTA SUI MIGRANTI: COSA CAMBIA? 

La prima uscita internazionale ufficiale della neoministra degli Interni Lamorgese Ã¨ stata quella dell’incontro tra i ministri degli interni dell’Unione Europea ,in una sorta di minivertice per discutere su un nuovo sistema di gestione (attenzione non difesa da...) dell’immigrazione nell’area occidentale del mediterraneo. 
Il primo incontro tra Francia,Germania, Italia, Malta e Finlandia(quest’ultima presente poiché attualmente alla presidenza del Consiglio Europeo, presidenza che ogni sei mesi a rotazione spetta a tutti i membri UE), per cercare di risolvere le criticità dei salvataggi dei migranti in mare affrontate dalle ONG,che negli ultimi mesi ha costretto molti migranti a vagare in mare per settimane e subire un gioco e una tensione politica che non ha giovato a nessuno. 
Si è trattato di un incontro preludio al summit che si terrà a Lussemburgo il prossimo ottobre. 

"c'è un buon accordo che dobbiamo portare avanti sulla base di supporto anche finanziario della commissione UE, e spero in una gara di solidarietà. Serve una politica migratoria comune" Commissario Ue per gli Affari Interni Dimitris Avramopoulos
 REVISIONE DEL TRATTATO DI DUBLINO E NON SOLO... 
Il tema principale dell’incontro è stato quello di una iniziale revisione del trattato di Dublino, ma non solo. 
L’approccio dell’Italia è radicalmente cambiato rispetto a quello di battere i pugni sul tavolo, al quale ci aveva abituato l’ex ministro Matteo Salvini, pur sempre cercando il dialogo e il sostegno degli altri paesi UE per gestire il salvataggio e la redistribuzione dei migranti e non rimanere sola nell’affrontare tutto ciò. 
Da questo incontro Ã¨ nato una prima bozza di quello che potrebbe essere il nuovo regolamento che dovrebbe disciplinare un nuovo modo di affrontare gli sbarchi, i salvataggi e la redistribuzione nei paesi UE dei migranti. 
Da questa bozza trapelano alcuni punti su cui sicuramente sarà necessario discutere come: 
  • Sole le ONG, il testo e l’incontro si è concentrato esclusivamente sui salvataggi effettuati dalle ONG o dalle navi militari (come la guardia costiera) senza considerare le centinaia di arrivi singoli sui barconi o altri mezzi di fortuna 
  • Ridistribuzione nel tempo record di massimo 4 settimane. Dopo questa redistribuzione il migrante sarà a carico del paese che lo ha accolto se non di quello che lo ha salvato,
  • La redistribuzione su base volontaria,ossia i Paesi membri potranno rifiutarsi di accogliere una determinata percentuale di migranti, andando però incontro a delle sanzioni(e questo non piacerà ai paesi dell’est europa,Ungheria di orban in testa) 
  • Rotazione dei porti di approdo, punto poco chiaro su cui si dovrà ben riflettere poiché è impensabile che una nave si debba dirigere in quel determinato porto(ad esempio in Spagna),quando la legge Europea in tema di salvataggi è chiara sul fatto che bisogna approdare nel porto più sicuro e più vicino. 
  • L'Italia accoglierà il 10% dei nuovi arrivi, quota bassa rispetto ad altri paesi poiché ha già accolto centinaia di arrivi. 
  • Ultimo punto , ma forse il più importante è quello in cui si dichiara che non ci saranno ostacoli all’attività della Guardia Costiera libica(che "sta facendo un buon lavoro" a detta della  Ministra),anzi si potenzieranno le attività di queste sulla sponda meridionale del mediterraneo. Controsenso, poiché è noto a tutti che la Libia non è un porto sicuro, e pensare di incentivare chi riporta indietro persone che hanno già subito torture in quel paese è inaccettabile. 

Non ci resta che attendere gli sviluppi, e sperare che i punti critici dell’accordo vengano risolti nel modo più equo e umano possibile, cercando di garantire a chi fugge dal proprio paese per guerra, fame, persecuzioni possa almeno avere il diritto di essere accolto e di cercare un futuro migliore e di pace. 

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